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Fiat, Marchionne: «Alleanze fondamentali per sopravvivere alla crisi»

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«Se si ritornerà alla normalità entro fine 2009, il gruppo Fiat confermerà gli obiettivi 2010». È quanto emerge dalle slides relative alla presentazione di sabato scorso tenuta dal ceo del Lingotto, Sergio Marchionne, nel corso di un seminario tenutosi a Flims, in Svizzera. Secondo Marchionne «l'incerto clima finanziario e la mancanza di fiducia dei consumatori rendono difficile prevedere la curva della domanda per il 2009».

Nel corso del seminario, organizzato dalla Bank AM Bellevue, Marchionne ha affermato che «la sostanza del piano 2007-2010 di Fiat non subirà impatti dalla deviazioni temporanee previste nel 2009 ad eccezione del rientro sul mercato americano di Alfa Romeo, rinviato al 2011, e del rinvio del target di vendite di 300mila unità in Cina».

La risposta della Fiat per superare questo difficile scenario, precisa Marchionne, si basa su «un approccio disciplinato per equilibrare la domanda all'offerta: temporanei arresti della produzione come richiesto dalle condizioni di mercato e il mancato rinnovo di contratti temporanei alla scadenza, tagli dei costi a livello tecnico e degli acquisti, una riduzione dei costi generali e amministrativi di circa il 15%, un continuo miglioramento per massimizzare la competitività attraverso il processo World Class Manufacturing, tagli delle spese di capitale senza penalizzare la priorità di rafforzare il posizionamento di mercato e una maggiore gestione degli stock.

Marchionne ribadisce la necessità di una macchina condivisa per sopravvivere (almeno 5,5-6 milioni di unità sono necessarie per fare soldi afferma) e quella di accelerare nuove alleanze entro due anni. Per le macchine low cost è attesa in futuro una crescita del 20% e per le compatte del 10%, osserva Marchionne, precisando che Fiat ha fissato un target di vendite di 300mila low cost nel medio termine.

Il gruppo punta inoltre sulla sostenibilità. È quello con le vetture ad emissioni di CO2 più basse in seno all'Ue (tra i 10 maggiori brand nel 2007) ed è impegnato ad avere le più basse nel 2012. Il 2009 sarà »l'anno più duro e richiederà una collaborazione tra l'industria e i Governi con obiettivi condivisi e modificherà sensibilmente il panorama del settore auto, per sempre«. Fiat, conclude Marchionne, »svolgerà un ruolo.

E per uscire dalla crisi Fiat scommette anche sull'innovazione tecnologia motoristica. In particolare, su un dispositivo, battezzato Multiair, per abbattere emissioni inquinanti e anidride carbonica. È un innovativo sistema elettroidraulico di controllo della alzata delle valvole di aspirazione e costituirà il nuovo parametro al quale dovranno adattarsi le altre case automobilistiche. anzi, qualcuna potrebbe mettersi d'accordo con il Lingotto e condividere il meccanismo in cambio di altre forme di alleanze.

Una strategia che Sergio Marchionne ha illustrato in un seminario in svizzera, dimostrandosi ancora una volta capace di ribaltare la situazione e guardare avanti. del resto, la fiat in certi settori è sempre stata all'avanguardia: basti ricordarsi il rivoluzionario common rail che proveniva proprio dal know-how dell'azienda prima di essere inopinatamente ceduto per qualche miliardo alla Bosch. insomma, la fiat Powertrain, guidata da Alfredo Altavilla, dispone di una specie di arma segreta per orientare il mercato e marciare verso la ripresa.

Il "Multiair" sarà il jolly da spendere nelle prossime trattative, la calamita per le alleanze, indispensabili pere affrontare un mercato che si é rattrappito come mai. Proprio in questa fase occorre condividere con altri le spese per nuovi pianali, nuovi progetti industriali, ricerche sul campo.

Guardando al 2008 appena concluso, Marchionne indica che, «a dispetto di sfide senza precedenti, Fiat stima di aver conseguito una redditività record con 15 miglioramenti consecutivi su base trimestrale dal 2004, di aver continuato a lavorare sodo per migliorare la propria competitività ed efficienza rinnovando il portafoglio prodotti, migliorando i processi industriali, rafforzando l'immagine dei suoi brand, ampliando la rete delle alleanze e accelerando l'espansione internazionale».

Il ceo della Fiat, che presenterà i risultati 2008 il 22 gennaio, aggiunge che il gruppo «ha guadagnato quote di mercato nella maggior parte dei settori e delle aree geografiche» con la quota in Italia salita al 31,9% (+0,6 punti percentuali) e quella in Europa occidentale all'8,2% (+0,2), mentre è stata mantenuta la quota in Brasile e i veicoli commerciali hanno migliorato la propria posizione sia in Italia sia in Europa ovest. Bene anche la divisione Cnh (macchina agricole). Fiat è riuscita «a contenere l'impatto del rallentamento della domanda nella maggior parte dei suoi settori» grazie «all'attuazione rapida e decisa di diverse misure operative e organizzative». Il gruppo è «preparato a un 2009 incerto», aggiunge Marchionne, che sottolinea le stime sul mercato mondiale dell'auto corrette al ribasso dagli analisti di Goldman Sachs, dal meno 10% atteso inizialmente a -15%, e quelle sul mercato dell'Europa occidentale, passate da -15% a -20%, e le attese sfavorevoli per i consumi e il Pil Usa ed europeo.

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